Marzo 2020
Gorizia si è addormentata come per incanto. Sembra che una fata con una bacchetta magica , toccando lievemente le sue strade, le abbia detto : dormi, riposa, lascia andare i pensieri le preoccupazioni , le cose che non vanno bene.
Ma non è così : Gorizia è immobile per colpa di un flagello, tanto terribile, quanto inaspettato : il coronavirus. Ho saputo che corona nelle lingua sarda vuol dire roccia, durezza, resistenza. Difatti ci tiene prigionieri da due mesi nelle case, riempie gli ospedali, tiene in scacco le nostre vite e la nostra libertà e ancora non si sa cosa farà di noi in futuro. Affidati alla scienza e alle decisioni di chi ci governa, aspettiamo che la bufera passi, rimanendo a casa, dove ognuno di noi ha scelto il modo per passare il tempo : chi legge, chi fa ginnastica, chi si dedica alla musica, chi cucina , chi sfoglia album di fotografie dimenticati da anni, chi studia on- line rimanendo in contatto con la scuola che cerca in modo diverso di portare a termine i suoi programmi.
Un po’ più fortunati sono quelli che hanno un giardino dove sgranchirsi le gambe, ma c’è anche chi vive in casa fra quattro pareti accontentandosi di vedere il sole dalle finestre. Penso soprattutto ai bambini, ai più piccoli che non capiscono e soffrono a muoversi in spazi così ridotti. Penso alle mamme, alla loro fatica, al continuo lavoro in casa che non si ferma mai. Ma anche a quelli che lavorano per noi, che ci forniscono i sostentamenti per vivere : i lavoratori dei supermercati, i trasportatori di merce, gli operai che sono impiegati in lavori necessari, i farmacisti, i giornalai, le forze dell ‘ordine che sorvegliano, e in prima linea i nostri amati medici e infermieri che dedicano le loro energie per sconfiggere questa epidemia divenuta ormai mondiale.
Non servono canti sui balconi, suoni di chitarra e saluti esagerati : serve serietà , impegno e rispetto delle regole che sono state varate. Non rimpiangiamo le grigliate di Pasqua, i viaggi, lunghi o brevi che siano ( quelle crociere su quelle enormi navi che possono ospitare fino a cinquemila persone mi hanno sempre dato un senso di panico !) rimandiamo a tempi migliori gli incontri con gli amici e i parenti
Salutiamo Gorizia silenziosa con affetto e… perché no ? anche il cinguettare degli uccellini che forse si domanderanno dove sono finiti gli uomini che passeggiavano nelle strade godendosi il tepore di una irreale primavera.
Elena Gnot